Vi presento Musica dal Vino
Di Alessandro Calabretta
“bisogna fare silenzio per ascoltare la musica nel rumore della pioggia”
Probabilmente in fondo a tutto questo rumore digitale ed alla guerra dilagante sta la voglia di tacere e di ascoltare. Questo la musica può fare. Rivestire le forme della natura, incontrare i nostri sensi e presentarci una nuova prospettiva. Lo fa con il suo codice, fatto di note e di spartiti, ma anche attraverso la sua fisicità, quella sonora che riempie e si adatta ai luoghi, alle persone ed alle cose. Tra queste il vino vero, quello autentico, che oggi più che mai, reclama il suo posto nell’universo degli alimenti, quel mondo del nutrimento che disunito dal suo scopo primordiale torna sempre al suo centro di riferimento prediletto. La persona
Per circa 48 ore disporremo di un luogo, il Chiostro dell'Abbazia di San Giovanni in Venere, Fossacesia, e, tutti assieme, musicisti, pittori, viti- vini-cultori, tenteremo di riempire il vuoto con il pieno dell’arte. La sostanza ci verrà fornita anche dalle parole liquide del vino genuino, in un susseguirsi di laboratori e seminari, esibizioni incontrollate e momenti di silenzio. Per capire e riflettere la bellezza dello stare insieme.
Due giorni dove la pratica dello yoga aprirà le danze all’ascolto della musica ed alla pratica della pittura all’aperto. Lo sguardo si poserà sull’arte esibita nei corridoi della nostra villa ottocentesca e sul sapore dei vini di artigiani, che si succederanno in un dibattito immersivo e connotato, si spera, dall’attivazione di tutti i nostri sensi.
Al cento dell’attenzione saranno proprio I cinque sensi fondamentali e l’anima nostra che da compressa si estenderà attraverso il gioco del gusto, la visione dei colori, il suono, e ancora il tatto e l’olfatto.
In fondo, così si cresce e così si impara a camminare in un mondo fatto non di sola virtualità, dominio e dominato della vista e del suono, ma anche e soprattutto di fisicità e matericità.
Questo almeno nella visione di chi qui scrive.







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